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Wednesday, May 06, 2020

LE STELLE DI VAN GOGH E LA POESIA DI VECCHIONI


L'iconica "Notte stellata" (De sterrennacht) dipinta da  Vincent Van Gogh nel 1889 è stata fonte di ispirazione per generazioni di artisti, anche non legati al mondo della pittura. Il cinema, ad esempio, ha attinto a piene mani dalla vicende artistiche e umane del pittore olandese, a partire dal celebre documentario di Alain Resnais del 1948 per arrivare al recentissimo "Van Gogh-Sulla soglia dell'eternità" del regista Julian Schanbel. I musicisti non sono stati da meno e tra essi, in tempi relativamente recenti il cantautore americano Don Mc Lean nel 1971 ha composto una struggente ballata dedicata a Vincent e che è conosciuta anche come "Starry starry night", chiaro riferimento al dipinto attualmente custodito al Museum of Modern art di New York. 

"VINCENT" NELLA VERSIONE DI DON MCLEAN (1971)



Questa ballata divenne una vera hit qui in Italia grazie a uno sceneggiato televisivo della RAI intitolato "Lungo il fiume e sull'acqua di cui era la sigla iniziale. Si ebbero quindi le immancabili versioni italiane come usava all'epoca e a cimentarsi con "Vincent" furono Francesco de Gregori, Little Tony e Roberto Vecchioni, la cui versione è la più convincente e vicina allo spirito  dell'opera originale. Una cover di tutto rispetto incisa dal "poeta" Roberto Vecchioni ma scritta a quattro mani con l'amico di una vita,  a sua volta poeta, cantautore e giornalista Enrico Nascimbeni purtroppo prematuramente scomparso nel 2019.


"VINCENT" NELLA VERSIONE DI ROBERTO VECCHIONI





Cosi Nascimbeni racconta la nascita di "Vincent": 
"Andai un pomeriggio a casa di Roberto Vecchioni. Gli feci ascoltare una canzone degli anni Sessanta, di Donald Don McLean. “Vincent”. Dedicata all’immenso pittore . Gli dissi che si poteva fare in italiano stravolgendo il testo e che lui l’avrebbe potuta cantare e incidere nel suo uomo album. Detto fatto. Andammo in cucina. Tanti fogli di carta bianca. Biro e al primo momento silenzio. Ognuno di noi cominciò a scrivere delle frasi. Io fumavo una sigaretta dietro l’altra e Roberto sigari a profusione.
In quattro ore il testo di Vincent era pronto. Ci accorgemmo che avevamo scritto della nostra amicizia e di noi. Come accade spesso, anche se la canzone parla di un’altra persona. Quel testo eravamo noi. Con le nostre paure. Il nostro ego. Le nostre vite. Avevamo scritto di una storia di amore tra due uomini. Van Gogh e Gauguin. Roberto ed Enrico".
 "Vincent" fu inserito nell'album doppio "Canzoni e cicogne" pubblicato nel 2000.


«Con un quadro vorrei poter esprimere qualcosa di commovente come una musica. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con la vibrazione dei colori [...]. Ah il ritratto, il ritratto che mostri i pensieri, l’anima del modello: ecco cosa credo debba vedersi»
(Vincent Van Gogh, Arles, 3 settembre 1888)

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