L'iconica "Notte stellata" (De sterrennacht) dipinta da Vincent Van Gogh nel 1889 è stata fonte di ispirazione per generazioni di artisti, anche non legati al mondo della pittura. Il cinema, ad esempio, ha attinto a piene mani dalla vicende artistiche e umane del pittore olandese, a partire dal celebre documentario di Alain Resnais del 1948 per arrivare al recentissimo "Van Gogh-Sulla soglia dell'eternità" del regista Julian Schanbel. I musicisti non sono stati da meno e tra essi, in tempi relativamente recenti il cantautore americano Don Mc Lean nel 1971 ha composto una struggente ballata dedicata a Vincent e che è conosciuta anche come "Starry starry night", chiaro riferimento al dipinto attualmente custodito al Museum of Modern art di New York.
"VINCENT" NELLA VERSIONE DI DON MCLEAN (1971)
Questa ballata divenne una vera hit qui in Italia grazie a uno sceneggiato televisivo della RAI intitolato "Lungo il fiume e sull'acqua di cui era la sigla iniziale. Si ebbero quindi le immancabili versioni italiane come usava all'epoca e a cimentarsi con "Vincent" furono Francesco de Gregori, Little Tony e Roberto Vecchioni, la cui versione è la più convincente e vicina allo spirito dell'opera originale. Una cover di tutto rispetto incisa dal "poeta" Roberto Vecchioni ma scritta a quattro mani con l'amico di una vita, a sua volta poeta, cantautore e giornalista Enrico Nascimbeni purtroppo prematuramente scomparso nel 2019.
Cosi Nascimbeni racconta la nascita di "Vincent":
"Andai un pomeriggio a casa di Roberto Vecchioni. Gli feci ascoltare una
canzone degli anni Sessanta, di Donald Don McLean. “Vincent”. Dedicata
all’immenso pittore . Gli dissi che si poteva fare in italiano
stravolgendo il testo e che lui l’avrebbe potuta cantare e incidere nel
suo uomo album. Detto fatto. Andammo in cucina. Tanti fogli di carta
bianca. Biro e al primo momento silenzio. Ognuno di noi cominciò a
scrivere delle frasi. Io fumavo una sigaretta dietro l’altra e Roberto
sigari a profusione.
In quattro ore il testo di Vincent era pronto. Ci accorgemmo che avevamo
scritto della nostra amicizia e di noi. Come accade spesso, anche se la
canzone parla di un’altra persona. Quel testo eravamo noi. Con le
nostre paure. Il nostro ego. Le nostre vite. Avevamo scritto di una
storia di amore tra due uomini. Van Gogh e Gauguin. Roberto ed Enrico".
"Vincent" fu inserito nell'album doppio "Canzoni e cicogne" pubblicato nel 2000.
«Con un quadro vorrei
poter esprimere qualcosa di commovente come una musica. Vorrei dipingere
uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo
l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con
la vibrazione dei colori [...]. Ah il ritratto, il ritratto che mostri i
pensieri, l’anima del modello: ecco cosa credo debba vedersi»
(Vincent Van Gogh, Arles, 3 settembre 1888)
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