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Saturday, March 06, 2021

SANREMO 2021, LA RIVINCITA DEL (SOFT) ROCK



Il rock non ha mai avuto grande fortuna a Sanremo. Non moltissimi i brani del genere presentati e quasi sempre relegati nella parte bassa delle classifiche. La "vita spericolata" di Vasco Rossi è un esempio da manuale con il penultimo posto al Festival del 1983 e un milione di copie vendute nei giorni successivi, con la vincitrice di quell'anno, Tiziana Rivale, ben presto scomparsa dal mondo della canzone. Spesso si è parlato, facendo un azzardato paragone con la politica, di un distacco dalla sensibilità e dai gusti del paese reale, in realtà organizzatori, case discografiche e addetti ai lavori in genere, hanno sempre cercato di assecondare più che altro l'evento televisivo puntando   sull'usato sicuro e proponendo prodotti musicali piuttosto convenzionali. Le grandi star sono diventate il contorno, lo specchietto per le allodole per attirare il pubblico tra una canzone in gara e l'altra. Sono ben lontani gli anni nei quali personaggi del calibro di Stevie Wonder, Jose Feliciano e Paul Anka si cimentavano in gara cantando nel loro improbabile italiano. Le innovazioni in campo musicale sono quindi avvenute altrove e il Festival si è caratterizzato sempre di più come un contenitore televisivo di successo con la capacità di attrarre cospicue sponsorizzazioni. Negli ultimi anni questa funzione di selezione dal basso è stata invece svolta dai talent show alla x-factor e non a caso molti dei personaggi che calcano il palco dell'Ariston provengono da questa esperienza. Forse proprio per questo motivo negli ultimi anni c'è stato un riavvicinamento tra le proposte del Festival, le sue classifiche e i gusti musicali della gente che ormai si misurano in click sui video pubblicati sulle numerose piattaforme di streaming. I 173 milioni di visualizzazioni di "Soldi" di Mahmood, vincitore dello scorso anno, ne sono la prova. Difficile ripetere questo exploit per i Maneskin, vincitori di quest'anno con "Zitti e buoni", ma il gruppo rock romano è sulla buona strada e hanno già scritto un pezzo di storia della canzone vincendo Sanremo affrontando un genere musicale sempre negletto in tale contesto. Ce l’hanno fatta, a quasi 40 anni dal Vasco Rossi relegato agli ultimi posti, ma ce l’hanno fatta. Ormai il rock di innovativo ha ben poco, i classici vengo eseguiti in sale da concerto dove magari la sera prima hanno eseguito la settima di Bruckner, la tecnica musicale è codificata e oggetto di studio nei conservatori, ma per il festival di Sanremo è una rivoluzione, parola abusata ma che rende l’idea dello strappo con il passato. Dopo 40 anni finalmente vediamo un po' vita sul palco dell’Ariston ed è una vita decisamente più spericolata, anche se non ci troviamo precisamente a Woodstock.

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